Questa mattina la meta sarebbe stata il lago Iliade, dal quale manco da molti mesi, ma a causa delle piogge torrenziali di ieri pomeriggio, le sponde oggi sarebbero state tutte invase dall'acqua, per cui ho optato per una pescata vicino casa, anzi proprio a casa: una "cefalata" nel porto di Molfetta.
Decido quindi di andare sul classico: il molo "Pennello" ... e, purtroppo, lo schifo che è diventata la mia città da qualche anno, lo ho riscontrato anche in mare, oltre che a terra, nel senso che così come a terra dilaga l'illegalità, anche in acqua le leggi sono solo un "optional".
Infatti la zona di mare tra il ristorante "Marechiaro" ed il "Pennello" era piena di reti a pochi metri da riva. In altri tempi, quando ero più fiducioso nelle istituzioni, avrei denunziato subito la cosa alla Capitaneria, ma dopo che questa, in passato, mi ha risposto in casi analoghi che io non ho la esatta dimensione delle distanze in mare, non vado più a farmi anche sbeffeggiare da quella gente.
Parliamo di pesca, che è meglio ...
Dopo qualche toccatina di minutaglia ...
... sono iniziate, timidamente e a molta distanza una dall'altra ... le prime mangiate un po' più qualificate: cefali e salpe.
Verso mezzogiorno ho fatto appena in tempo a smontare tutto e andare alla macchina, che è iniziato a piovere; comunque, anche se non notevole, la pescata di questa mattina mi ha soddisfatto, soprattutto per la combattività dei cefali, che nulla ha a che vedere con quella dei pesci d'acqua dolce.
* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.