- - - - - L'invidia del cretino per l'uomo brillante trova sempre qualche consolazione nell'idea che l'uomo brillante farà una brutta fine. (Max Beerbohm, 1911)

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Franco Stanzione

Se vuoi conoscere la mia opinione sulla pesca, leggi la

- - - - - - - - - - - - - - -- - - - - - - - - INTERVISTA CON L' ASSASSINO

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - a cura di Elisabetta Pansini


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domenica 31 maggio 2015

31 maggio 2015 - Torrente Tappino, cavedani e ... sabbie mobili

Fino ad un momento prima di uscire di casa, questa mattina alle 4.30, la destinazione avrebbe dovuto essere il Basentello per una pescata a canna fissa, quando all'improvviso m'è balenato il pensiero che sarebbe stato meglio andare sul torrente Tappino, per fare qualche lancio a spinning ai cavedani. Sono arrivato praticamente a meno di venti chilometri da Campobasso ... 175 chilometri in un'ora e venti minuti ... non male (con buona pace dei limiti e delle foto degli autovelox, di cui ho una bella collezione).


Al primo lancio un bel cavedano ...


... dopo qualche altro lancio ancora un cavedano della stessa taglia, poi stop.


Effettivamente il posto prescelto, pur essendo pieno di pesci, ha un difetto: dopo che ne hai presi un paio te ne devi andare perchè si spaventano facilmente e smettono di attaccare l'artificiale. In pratica lo stesso vizio dei cavedani del Cervaro.


Cambio di postazione ... vado più a valle ...


... e mi trovo davanto ad uno spettacolo da "Mondo di Quark" ... una imponente "frega" di carpe nell'acqua bassa del torrente. Non penso più alla pesca e mi metto a fotografarla, ma ...


... non mi rendo conto che sulla riva c'è del fango molto molle ...


... e ci finisco dentro con tutti gli stivali a coscia, sprofondando fino oltre il ginocchio.
Me la son vista brutta davvero, perchè c'erano una specie di sabbie mobili, per cui, come riuscivo a recuperare centimetri verso l'alto con una gamba, sprofondavo con l'altra.
Ero davvero disperato, perchè stavo in una situazione tale che per salvarmi, avrei dovuto "uscirmene" dagli stivali e lasciarli lì.
Per fortuna mi sono proteso fino ad un tronco d'albero, mi ci sono aggrappato, e pur dopo molto tempo e con fatica, ne sono uscito con tutti gli stivali, ma ridotto come un maiale che si è rotolato nel fango.
A questo punto la pesca è finita ... ovviamente.
Rimangono però le foto della "frega" delle carpe, che sono bellissime ... ma la pesca è anche questo;  finire nel fango con gli stivali o, peggio, con le ruote dell'auto, è un classico che prima o poi capita a tutti i pescatori che vogliano definirsi tali.

* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.

venerdì 29 maggio 2015

29 maggio 2015 - Legering a carpe (o a trote?) sul lago Iliade

Finalmente un fine settimana di bel tempo ... anche se fino a domenica sera non si può dire come andrà a finire ...
Stamattina destinazione lago Iliade a Greci (AV). Tecnica: legering a carpe.


Legering a carpe? Le carpe sono state solo due (altre due belle mi si sono slamate quasi nel guadino), ma altro che carpe ...


Avevo quasi deciso di andar via, verso le ore 11.00, quando di seguito hanno abboccato due trote.


Non male, secondo qualcuno, ma a me non piace affatto programmare una pesca mirata ad un certo pesce e poi prenderne altri diversi.
Comunque ho fatto di tutto per essere a tavola all'ora di pranzo. Oggi si mangiava pasta e fagioli ... ed io alla pasta con i fagioli, soprattutto se sono quelli di Sarconi, non ci rinuncio ... (permettetemi la bestemmia) ... nemmeno per la pesca.


* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.

domenica 24 maggio 2015

24 maggio 2015 - Ritorno a Giovinazzo con "ciambotto"

Il perdurare di avverse condizioni meteo nelle zone che avrei voluto raggiungere per la pesca in questi giorni, mi hanno indotto anche questa mattina ad optare per un'altra tranquilla pescata ad appena sei chilometri da casa mia, cioè come ieri sul lungomare di Giovinazzo, pescando ancora pesci di scoglio, il cosiddetto "ciambotto".


Non sono mancati i soliti "cazzi di re" (it. donzelle) ...


... piccoli "sparroni" (it. sparlotti) ...


... "cazzarole" di varie specie (it. tordi) ...


... ed una "vavosa" (it. bavosa), pesce che, un tempo diffusissimo, ora è diventato raro sulle nostre coste.
 

Non sono mancati i casi in cui un pesce ha abboccato ad entrambi gli ami ...


... così come non sono mancate le "doppiette".


In tre ore circa di pesca ho realizzato il seguente "ciambotto".


* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.

sabato 23 maggio 2015

23 maggio 2015 - A "ciambotto" sul lungomare di Giovinazzo

Ancora una volta il fine settimana è stato rovinato dal cattivo tempo che imperversa soprattutto sulle località che costituiscono le mie abituali mete di pesca: pioggia, vento e freddo su tutti i laghi da me frequentati e fiumi color grigio.
Pur di andare a pescare questa settimana, ho quindi optato per il mare, e precisamente per il lungomare di Giovinazzo, in maniera tale che in caso di pioggia non avrei dovuto fare centinaia di chilometri per rientrare a casa.
Ovviamente Molfetta è esclusa dalle mie frequentazioni, a motivo della grande maleducazione dei miei concittadini; non è possibile, per uno come me che non ama dare confidenza a chi non conosce, stare a pescare e subire la invadenza e le domande cretine tipiche dei frequentatori del porto o del lungomare di Molfetta che ti si buttano letteralmente addosso.
La pesca che ho scelto di fare è stata quella del cosiddetto "ciambotto", cioè del pesce di scoglio, una tecnica se si vuole da "nonnini", ma che a me piasce molto.
Oltretutto da terra, di questi tempi, non si prende un ... ca@@o!


Giovinazzo invece, pur essendo "infestata" da molfettesi che hanno trovato più conveniente trovare casa lì, è molto più tranquilla, con un lungomare frequentato di mattina solo da gente che va a fare footing.
Ad ogni buon conto, pur avendo iniziato a pescare molto più tardi del solito (verso le ore 8.00), ai primi tre lanci ho fatto tre doppiette (pescavo a due ami).


Non male ... una situazione che ha dato fiducia per tutto il resto della mattinata ...


... durante la quale ai soliti "cazzi di re" (it. donzelle) ...


... si sono alternate "cazzarole" (it. tordi) ...


... "sparroni" (it. sparlotti) ...


... e addirittura un piccolo "riggione" (it. Tanuta).


Insomma, fin verso mezzogiorno un bel "ciambotto" l'ho realizzato ...


... ritornando a casa con la voglia di riprendere la pesca al mare. Si pone però un problema, per me non piccolo: dove lo trovo al mare un posto, come il lago o il fiume, in cui è assolutamente assente la presenza umana?

* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.

venerdì 8 maggio 2015

8 maggio 2015 - Carassi a gogò sul Basentello

A distanza di poche ore dalla pescata a spinning sul Locone di ieri pomeriggio, ho messo la sveglia alle ore 4.00 di questa mattina per andare questa volta sul lago Basentello, ancora una volta con canna fissa, giacchè il pesce in questa stagione mangia sotto riva e perchè è la mia tecnica preferita.
Esco di casa nel momento in cui il sole stava per sorgere.


Questa volta ho cambiato postazione ed ho pescato nei pressi dello sbarramento della diga.


Tra i primi pesci ad abbocare le solite breme.


A seguire quasi tutti carassi, di cui molti di misura XL ...


... qualche scardola ...


... ancora carassi ...


... ed in ultimo un persichetto reale ...


... ed un persico sole, pesce che non vedevo da molto tempo.


Ho pescato per quattro ore, con una cattura ad ogni lancio e portando in nassa quasi una ventina di chili di pesce ...


... come al solito rilasciato dopo la foto di rito


Giornata calda e panorama eccezionale. Il Basentello a primavera è bellissimo.


* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.