- - - - - L'invidia del cretino per l'uomo brillante trova sempre qualche consolazione nell'idea che l'uomo brillante farà una brutta fine. (Max Beerbohm, 1911)

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Franco Stanzione

Se vuoi conoscere la mia opinione sulla pesca, leggi la

- - - - - - - - - - - - - - -- - - - - - - - - INTERVISTA CON L' ASSASSINO

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - a cura di Elisabetta Pansini


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domenica 28 giugno 2015

28 giugno 2015 - Tenkara e spinning sul torrente Cervaro

Questa mattina ho messo la sveglia un po' prima del solito, alle ore 3.30, perchè ho voluto essere alle prime luci del giorno sul torrente Cervaro, al confine tra Puglia e campania, per pescare con la tecnica della "Tenkara".
Ho iniziato sotto il ponte tra Montaguto e Panni, pescando con la "ITO" di "Tenkara U.S.A." aperta a 3,90 metri.


Ho usato delle mosche tipo "Red Tag", come al solito del resto.

 

Già dai primissimi lanci le catture non sono mancate, anche se di taglia piccolissima (cavedanelli ed alborelle).


Decido di cambiare postazione andando più a valle, dove precedentemente ho sempre pescato molto bene ...


... ma con la canna da spinning.


 Dopo aver preso qualche cavedanello ...


... decido di ritornare a pescare a monte con la "Tenkara" ...


... aperta questa volta a 4,50 metri, riprendendo a catturare un pesce quasi ad ogni lancio, ma sempre di piccola taglia.


A questo punto ritorno alla macchina e cambio completamente zona. Risalgo il Cervaro di quasi un paio di chilometri ...


... e cambio anche canna, passando alla "Sato" di "Tenkara US.A.", aperta sempre a metri 3,90 in quanto pescare con la 4,50 mi aveva stancato il braccio. 
Provo anche, con successo, a pescare alternando la solita mosca con una "Oki Kebari", sempre di "Tenkara U.S.A.". Le catture riprendono e di dimensioni leggermente maggiori.


Intanto il caldo ha iniziato a farsi insopportabile e decido di smettere, anche perchè dopo quasi cinque ore di pesca, frustando sull'acqua senza sosta la "Tenkara", il braccio era molto stanco.
Ripongo nell'auto l'attrezzatura e rivolgo un ultimo sguardo al torrente ...


... ma poi rivedo la canna da spinning e mi ritorna la voglia di dare qualche altra "botta" di cucchiaino.

 
Ma intanto psicologicamente avevo già smesso di pescare. Catturo un altro cavedano e vado via.


Che dire? I pesci non sono stati grossi, anzi ... però quello che oggi mi interessava era far pratica con la "Tenkara" e mettere alla prova i miei riflessi sulla bollata dei cavedani ... Mi pare che da questo punto di vista la mattinata sia andata molto bene.

* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.

venerdì 26 giugno 2015

26 giugno 2015 - Una prece per il fiume Basento


Questo post, senza foto, sarebbe dovuto chiamarsi: "Sul fiume Basento con la Tenkara".
Sono stato infatti questa mattina all'alba sul fiume Basento, in Basilicata ... avrei dovuto pescare con la tecnica della "Tenkara" ...ma le speranze di una bella pescata con le "kebari" sono state subito vanificate appena sono giunto sull'acqua, nei pressi della stazione ferroviaria di Ferrandina.
Innanzi tutto c'era moltissimo vento che mi avrebbe impedito comunque di pescare con delle leggerissime mosche, ma lo spettacolo che si è parato davanti ai miei occhi è stato più che mai desolante.
Il letto del fiume era completamente spianato dalle ruspe e c'era eutrofizzazione che non ti dico dappertutto. Ho tentato qualche colpo di cucchiaino, quindi a spinning, ma recuperavo solo ciuffi d'erba ad ogni lancio.
Mi sono spostato a monte di una quindicina di chilometri, sotto Grottole ... spettacolo terrificante ... ciuffi lunghissimi di erba si innalzavano dal fondo fino alla superficie. Non c'era un mezzo metro quadro di fiume non eutrofizzato.
Vado ancora più a monte ... sotto Grassano: stessa situazione.
I posti dove ho sempre fatto belle catture di cavedani a spinning li ho visti totalmente morti a causa della eutrofizzazione.
Vero è che il Basento era molto inquinato da anni, ma qualcosa si riusciva sempre a prendere; la situazione odierna non lascia più speranze perchè i pesci sicuramente sono morti tutti per la mancanza di ossigeno.
Purtroppo un altro fiume si aggiunge alla lista di quelli che sono trapassati a miglior vita.
E diciamo ancora una volta grazie a quei porci assassini di governanti, nazionali e locali, che sono stati capaci di distruggere un patrimonio naturalistico dal valore inestimabile, senza contare le ricadute sulla economia e la salute degli abitanti della zona perchè (li vedo io quando vado a pescare) gli allevatori di bestiame fanno bere alle mandrie di buoi e alle greggi di pecore proprio quell'acqua inquinatissima.
Non resta che rassegnarsi ... non c'è speranza che a gente come Renzi  & C. possa importare qualcosa, visto che hanno autorizzato anche le trivellazioni per la ricerca del petrolio nel mare Adriatico (ora c'è lui, ma vale anche per i porci che lo hanno preceduto e per quelli che gli succederanno):

IL FIUME BASENTO È  MORTO


* Testo a cura di Franco Stanzione.
* Foto tratte dal web.

domenica 14 giugno 2015

14 giugno 2015 - Una pescata "forzata" a Molfetta

Questo fine settimana mi è stato rovinato dal fatto che, dal sabato sera alle ore 20.00 fino alle ore 8.00 della domenica, sono stato reperibile per il servizio notturno in farmacia, anche se a chiamata, nel senso che il farmacista sta a casa e si reca in farmacia entro mezzora se qualcuno gli telefona richiedendo farmaci su prescrizione urgente o della Guardia Medica.
Come fare allora per la pesca? Certamente non mi sarei potuto allontanare da Molfetta nell'orario compreso tra le 4.00 e le 8.00, pertanto non mi è rimasta altra soluzione che andare a pescare sul lungomare di Molfetta, nel raggio di 500 metri da casa mia, in maniera tale che all'occorrenza sarei corso a rivestirmi di abiti più consoni ad un farmacista, piuttosto che i miei vecchi pantaloni consunti con maglietta e gilet da pesca (abbigliamento peraltro con cui mi trovo molto più a mio agio che non con il camice bianco).
Ore 5.00 ... ero già in pesca.


Molfetta è una brutta piazza anche per la pesca ... non solo per i massacratori di "maroni" che vi si incontrano, ed ho iniziato a pescare senza grandi aspettative.


Infatti poche sono state inizialmente le "mangiate" e le relative catture tutte di piccola taglia.


Verso le ore 8.00 ho cambiato postazione (intanto la reperibilità era finita) e mi sono trovato subito in ottima compagnia.


Io adoro i gatti.


Sotto la scogliera, ovviamente piena di bottiglie di birra e lattine di bibite gettate dalla "fauna" che la sera bivacca sul lungomare di Molfetta, ho scorto pure una strana costruzione ... che solo nella mia martoriata città si poteva realizzare: una specie di casetta per i gatti o per le tantissime "zoccole" che scorazzano di notte tra i massi?


Ma intanto il cambiamento di postazione è stato proficuo perchè, a parte un paio di "doppiette" ...


 ... qualcosa si è pescato.


 Alla fine il "ciambotto" comunque l'ho fatto.


Intanto la reperibilità sarà fino a sabato prossimo alle ore 8.00 ... dovrò di nuovo rimanere in zona nel prossimo week-end?

* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.

venerdì 12 giugno 2015

12 giugno 2015 - Dall'Iliade al Cervaro

Il fascino del lago Iliade ancora una volta ha prevalso sui miei programmi.
Stamattina non avevo voglia di pescare a legering, ma per tacitare la coscienza due canne le ho comunque montate, anche se le ho tenute sui paletti con l'archetto del mulinello sollevato per evitare che qualche carpa, abboccando, si portasse dietro tutto; infati è a spinning che volevo pescare.


Nemmeno il tempo di lanciare l'esca in acqua e la prima carpa ha abboccato, mentre tentavo di montare la canna da spinning.


Montata la canna da spinning ho iniziato facendo qualche lancio con il minnow, senza alcun risultato ...


... per cui ho ritentato la tecnica bastarda da me collaudata la settimana scorsa ... spinning con il lombrico vivo, che subito ha fatto abboccare un black bass ...


... a cui ne sono seguiti molti altri.


Ma la voglia di pescare con il minnow era tanta, per cui ho ripreso tale tecnica, devo dire questa volta con buoni risultati.


A rompere la monotonia dei black bass sono intervenuti anche tre persici sole (quando ho pescato a spinning con il verme) ...


... dei quale uno veramente gigante (mai preso uno così grosso).


Un altro pesce, intanto, mai pescato prima, è stato uno storione che ha abboccato ad una delle due canne da legering a cui non ho affatto badato per tutta la mattina, preso come ero dallo spinning.
Tra l'altro, cosa che non ho mai fatto in vita mia, l'ho preso in mano con uno straccio perchè lo confesso ... lo storione mi fa un po' schifo.


Giunto mezzogiorno ho smontato tutto e sono andato a fare una capatina sul torrente Cervaro dove ho visitato tre miei hot spot ... devo dire con ottimi risultati, perchè ho catturato cavedani in abbondanza che per ovvi motivi non ho nemmeno fotografato tutti.
Questo è il primo.


Questo è il secondo.


E questo è il terzo.


In quest'ultimo posto i cavedani abboccavano ad ogni lancio ma ... purtroppo ... faceva caldo da morire (erano le 15.30) e ad un certo momento ho cominciato a sudare e ad avere freddo ... le prime avvisaglie di un colpo di calore.
Poichè lavoro in ambito sanitario e certe cose le conosco, ho guadato subito il fiume per raggiungere l'auto e andare via.
Una cedrata in un bar di Castelluccio dei Sauri è stata per me come l'oasi per l'assetato in un deserto.
Spero domani mattina di avere la forza di alzarmi alle 4.00 per andare di nuovo a spinning ... ma dove? Locone, Tappino o Agri?

* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.