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Franco Stanzione

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lunedì 24 agosto 2009

La mia opinione su ...

I PESCI ALLOCTONI: IL PIRANHA
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E' facile intuire cosa io possa pensare della illegittima introduzione di pesci alloctoni nelle nostre acque.
Al riguardo mi sono già esaurientemente espresso, e lo farò in seguito, sullo schifosissimo pesce siluro (Silurus Glanis) che dal Po ha praticamente invaso quasi tutte le acque italiche di una certa importanza , ma mai avrei pensato di dover prima o poi annoverare nella fauna alloctona che affligge la nostra nazione addirittura il PIRANHA.
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I piranha (nella grafia portoghese, oppure piraña secondo la grafia spagnola) sono un gruppo di pesci carnivori d'acqua dolce che vivono in fiumi e lagune del Sudamerica. Appartengono a cinque generi della sottofamiglia dei Serrasalminae (che include anche pesci erbivori quale il pacu e il Metynnis argenteus). Normalmente sono lunghi dai 15 ai 25 cm, anche se sono stati scoperti esemplari che raggiungevano i 40 cm di lunghezza. Sono celebri per i loro denti affilati, capaci di tranciare un amo, e un appetito vorace per la carne.
I piranha si trovano di norma nel
Rio delle Amazzoni e nei fiumi della Guyana e del Paraguay. Tuttavia sono diffusi anche in tutti i sistemi lacustri dal bacino amazzonico, dell'Orinoco e del Rio della Plata.
Il piranha non è un pesce di grossa taglia, difficilmente supera il mezzo metro, se non nelle specie più grandi. Vive abitualmente in vasti banchi che possono contare anche alcune migliaia di individui.
L'aspetto del piranha è complessivamente simile a quello di un qualunque pesce di fiume. Il corpo è molto alto e marcatamente compresso lateralmente; lungo tutto il dorso scorre una cresta che si congiunge alla prima
pinna dorsale, mentre la seconda è in genere piccola e atrofica. Le squame sono piccole, il colore varia a seconda della specie, dal verde opaco con sfumature rossicce al nero, fino a toni argentati. Rapido, a dispetto della costituzione apparentemente tozza, ha muscoli potenti e può spostarsi molto velocemente.
La caratteristica più distintiva della specie è senza dubbio la bocca, simile ad una tagliola.
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La mascella inferiore, molto pronunciata, è armata con una fila di grandi denti triangolari, molto affilati, i cui margini coincidono perfettamente con quelli dei denti nella mascella superiore, più piccoli ma ugualmente affilati. Questa struttura, assieme ai potenti muscoli delle mascelle, rende la bocca del piranha uno strumento oltremodo efficiente, in grado di tranciare di netto e con un solo morso un boccone di carne dalla preda.
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Orbene, dopo questa accurata descrizione del nostro "pesciolino", ecco la incredibile notizia apparsa su la
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del 23/08/2009 - Provincia-Emilia
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I pesci piranha nel fiume Po? Quella che fino a poco tempo fa poteva sembrare una leggenda che, col passare del tempo, ha acquisito credibilità dopo diversi avvistamenti, pare trovare la sua clamorosa conferma proprio nelle acque del nostro territorio. Nel Grande fiume, nell’area compresa fra Torricella di Sissa e Torricella del Pizzo, proprio in questi giorni ne sarebbe stato pescato uno di grosse dimensioni. A prenderlo è stato Mauro Bonazzi, un espertissimo pescatore di Guastalla che, del Po, conosce ogni angolo e maneggia con straordinaria esperienza la canna da pesca. Proprio pochi giorni fa Bonazzi ha scelto le acque del Po fra il Parmense ed il Cremonese con l’intento di trascorrere una normalissima giornata dedicata alla sua grande passione per la pesca. Pensava di prendere qualche cefalo, qualche carpa o, perché no, anche qualche siluro.
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Ed invece ha tirato a riva un pesce mai visto prima nelle acque del fiume. Il suo occhio di pescatore abilissimo ed esperto lo ha portato a sospettare immediatamente di un possibile pesce piranha. Fra l’altro alcuni esemplari di questa varietà ittica esotica, e tutt'altro che mediterranea, sarebbero stati avvistati, di recente, nelle acque del Po reggiane. Bonazzi, vista anche la vicinanza, si è recato a Motta Baluffi (Cremona), all’Acquario del Po per chiedere la consulenza del direttore della struttura rivierasca Vitaliano Daolio, esperta guida di pesca professionale. Daolio, dopo un accurato esame non ha praticamente avito alcuna esitazione nel «battezzare» il pesce. Quello in questione, con estrema probabilità, è un piranha della varietà Piranha Pygocentrus Nattereri, conosciuto comunemente come Piranha (Piraña) rosso, con gli esemplari adulti che raggiungono anche dimensioni di 30 centimetri. Si tratta di un pesce d’acqua dolce appartenente alla famiglia Characidae, ben diffuso in Sudamerica, nei bacini del Rio delle Amazzoni, dei fiumi Paraguay e Paraná bacino fluviale e del fiume Essequibo. E’ inoltre particolarmente diffuso anche nella zona paludosa del Pantanal, in Mato Grosso. Mato Grosso, appunto, e Paranà: ma qui siamo sul Po, nel cuore della Valle Padana.
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Certamente chi si è disfatto dell' innocente pesciolino è un acquariofilo che non poteva più tenerlo nel suo acquario.
Inoltre, a fronte di una trentina di centimetri al massimo che può misurare il piranha nel suo habitat naturale, direi che nel Po l' esemplare pescato si era adattato abbastanza bene, segno che se si dovesse rilasciare in quel fiume una bella coppietta molto prolifica, tra un po' sarebbero tempi molto duri anche per gli stramaledetti siluri.
Non si può fare altro che una considerazione: dove andremo a finire con questi imbecilli?
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* Testo e foto del pescatore sono tratti da "La Gazzetta di Parma".
* Il commento è di Franco Stanzione.
* Le notizie sui piranha e le altre foto sono tratte dal web.