- - - - - L'invidia del cretino per l'uomo brillante trova sempre qualche consolazione nell'idea che l'uomo brillante farà una brutta fine. (Max Beerbohm, 1911)

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Chi leggerà del mio modo di intendere la Pesca, di come la pratico o anche delle mie "follie", se condividerà ed avrà il piacere di ritornare a farmi visita mi onorerà; chi non condividerà ed avrà obiezioni nel merito e deciderà di non rivedere mai più il mio blog ... mi farà un piacere.

Franco Stanzione

Se vuoi conoscere la mia opinione sulla pesca, leggi la

- - - - - - - - - - - - - - -- - - - - - - - - INTERVISTA CON L' ASSASSINO

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - a cura di Elisabetta Pansini


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mercoledì 30 settembre 2009

30 settembre 2009 - Pescata infrasettimanale sull' Ofanto

Temendo che nel fine settimana il tempo faccia come al solito i capricci, impedendomi di andare a fare la obbligatoria ed indispensabile mia pescata settimanale, stamattina ho voluto giocare d' anticipo e, nonostante che nel pomeriggio avrei dovuto lavorare, all' alba ero già sulle rive del fiume Ofanto.
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Sfortuna nella fortuna di avere sulle due canne da legering contemporaneamente due abboccate di carpe over 2 chili ...
... pescavo con l' esca poco avanti il canneto della riva opposta da una altezza di oltre due metri e mezzo.
La prima carpa ha puntato velocemente sulla riva dove ero io, tagliando la pur debole corrente del fiume, e con uno scatto mi ha aperto l' amo del n° 8 svignandosela.
L' altra carpa, senza controllo perchè ero impegnato nell' altro recupero, è andata ad infrattarsi nel canneto, saltando fuori dall' acqua quando ho forzato il filo.
Dopo questa parentesi abbocca una spigoletta ...
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... seguita da cinque carassi ...
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... ed un' altra spigoletta.
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Ho atteso invano fino alle 10,00 circa, ma ormai si è capito che in questi giorni il pesce mangia solo al mattino prestissimo.
Ho reputato inutile insistere, atteso che nel pomeriggio mi toccava lavorare.
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Alla fine, comunque, un paio di chili di pesce li ho pescati ...
... fa ancora troppo caldo per i ... CAPPOTTI ...
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Ed ora piova pure nel fine settimana ... io il mio cartellino l' ho già timbrato; se poi sarà bel tempo, meglio ancora.
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* Testo e foto di Franco Stanzione.

lunedì 28 settembre 2009

La mia opinione su ...

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... la licenza di pesca in mare.
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Ovvero: ma questa F.I.P.S.A.S. che vuole?
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Apprendo, non senza sconcerto, la notizia di una intervista apparsa su "La Repubblica.it", fatta al Presidente nazionale della F.I.P.S.A.S. Claudio Matteoli.
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Riporto lo stralcio di quanto di mio personale interesse:
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Quali sono i suoi programmi?
"Tre le priorità: il mare, dove la pesca dilettantistica può avere uno sviluppo gigantesco; la sorveglianza; la didattica. Vogliamo creare autentiche scuole di pesca per i ragazzi, in accordo col Ministero dell'Istruzione ma anche con la Lega Navale. Vogliamo abituare al rispetto della natura, al rilascio del pescato. Iniziando proprio dalla giovani leve. Sul mare poi si sta discutendo proprio in questi giorni se istituire una licenza di pesca, così come esiste già per le acque dolci dove la pesca è più disciplinata, corretta".
Cosa cambierebbe con la licenza in mare?
"Molto: dobbiamo sapere quanti siamo, dove siamo. Sinora, come detto, si parla solo di stime. La licenza, a basso prezzo, dovrebbero portare vantaggi come zone di spiagge dedicate solo ai dilettanti, la possibilità di avere accesso regolamentato ai porti, l'assicurazione, i dissuasori (barriere sottomarine, ndr) contro la pesca di frodo, le riserve, eccetera. Noi, come le altre associazioni sportive, siamo pronti sia a fare la tessera che a curare la vigilanza".
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La mia opinione ed il mio commento, punto per punto, ai "passi" più salienti:
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"Tre le priorità: il mare .... (omissis) ... Sul mare poi si sta discutendo proprio in questi giorni se istituire una licenza di pesca, così come esiste già per le acque dolci dove la pesca è più disciplinata, corretta.)
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Non vedo come, vista la priorità che il mare ha negli interessi della F.I.P.S.A.S., la licenza di pesca possa contribuire alla sua salvaguardia, che va fatta con ben altri mezzi e coinvolgendo le istituzioni, non il "poveraccio" che vuole trascorrere qualche ora di sano divertimento su una barchetta o su una scogliera, con una cannetta in mano.
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... dobbiamo sapere quanti siamo, dove siamo.
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Ma chi è la F.I.P.S.A.S. da dire "quanti siamo, dove siamo" includendo anche quelli che di lei se ne fregano? ... "dobbiamo" ... ma guarda un po' !!!
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La licenza, a basso prezzo, dovrebbero portare vantaggi come zone di spiagge dedicate solo ai dilettanti, la possibilità di avere accesso regolamentato ai porti, l'assicurazione.
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A parte che si dice "dovrebbe" e non "dovrebbero" perchè "la licenza" è singolare ... ma dove è scritto che sia un bene dedicare zone di spiaggia solo ai dilettanti?
Il mare è di tutti, nemmeno dei pescatori dilettanti, così come lo sono le rive dei fiumi e dei laghi; io sono fermamente contrario alle riserve.
E poi l' assicurazione ... per favore, basta con questi fregasoldi autorizzati ... io mi faccio (ma non le faccio) le assicurazioni che voglio e nessuno deve obbligarmi a farne un' altra per l' esercizio del mio hobby preferito!!! Ma siamo matti? Con tante tasse che stanno, ci vuole anche questa?
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Noi, come le altre associazioni sportive, siamo pronti sia a fare la tessera che a curare la vigilanza.
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Ed è qui che la volevo la F.I.P.S.A.S. ... è il caso di dire che "il re è nudo"!!!
Tutto ruota attorno al fatto che ormai questa federazione è in continua fase di emorragia; i suoi soci si sono dimezzati negli ultimi quindici anni, grazie al fatto che la F.I.P.S.A.S. è oramai dèdita solo all' agonismo e basta.
Per l' ambiente acque interne non ha fatto nulla (basta avere le tessere e vincere campionati), per l' agonismo non ha fatto altro che far allontanare tanta gente, avendolo fatto diventare una cosa solo per ricchi ... ora ha visto nel mare il potenziale della sua rinascita in fatto di tesseramenti.
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Insomma, io penso che se non ci fosse stata la F.I.P.S.A.S. in Italia, forse addirittura le nostre acque interne starebbero meglio, senza il pesciame alloctono vario immesso solo per le benedette gare o senza le ibridazioni con trote nostrane, ad opera delle immissioni scriteriate di trote pollo di dubbia provenienza, solo per accontentare i "trotaioli di plastica" e della domenica dell' apertura..
Quando mai la F.I.P.S.A.S. ha fatto qualcosa per accrescere una popolazione di cavedani, di tinche, di savette, di pighi?
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Ora propone anche la licenza in mare ... colpendo i ragazzini, i pensionati, chiunque non voglia rendere conto a nessuno del proprio tempo passato in riva ad un bene comune quale è appunto il mare ...
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Per dirla con Totò ...
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... Signora F.I.P.S.A.S. ...
... MA MI FACCIA IL PIACERE ...
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* Testo di Franco Stanzione.
* Foto tratte dal web.

domenica 27 settembre 2009

27 settembre 2009 - Pescatina sull' Ofanto

Già ... quella di stamattina è stata davvero una "pescatina" in tutti i sensi, sia in termini di durata che come risultati ...
Non andavo a pescare da due settimane e la voglia era tantissima; mi sentivo come un drogato in crisi di astinenza.
L' altro giorno e ieri, che avrei potuto sfruttare per due belle giornate di pesca, come ogni week end dall' inizio dell' autunno in poi, il tempo si è messo a remare contro ... sono rimasto a casa a rincretinire con il computer; grazie a mia figlia ho da poco conosciuto MSN e, avendo anche installato una webcam, sto nella fase di chi è alla scoperta di cose nuove.
Sicuramente non abbandonerò la pesca vera per dedicarmi al tipo di pesca più praticato da chi frequenta i tanti Forums di pesca sportiva disseminati nel web: "la pesca da tastiera", in alternativa a quella di "plastica" praticata quando si tenta di uscire dalla virtualità.
Tale tipo di pesca è praticato per lo più dagli adepti di Forums più o meno seri, più o meno integralisti e talebani come quelli dedicati al siluro, al carp fishing, al ledgering e in taluni casi alla mosca.
Decido di andare a pescare vicino casa, sul fiume Ofanto, in un posto da me molto frequentato in passato ma attualmente disertato per la colonizzazione da parte di un gruppo di ragazzacci delle mie parti, chiassosi e senza la minima idea di quello che può essere la pesca in solitario, come piace a me.
Giungo come al solito sull' acqua che ancora non si vede nulla ... aspetto un po' in macchina e appena possibile inizio a montare la mia postazione a legering.
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Sono in pesca verso le ore 7,00 dal momento che le canne non erano già armate e ho dovuto fare le montature sul posto.
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Sono quasi le 8,30 e non ci sono segni di vita in acqua, fatta eccezione per una eccezionale scorribanda di cefali e spigolette che risalivano il fiume (non ero attrezzato per questi pesci).
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Ha cominciato anche a fare un po' freddo, quando all' improvviso abboccano in sequenza, prima su una canna un carassione da mezzo chilo e poi sull' altra una carpotta di un chilo abbondante ... poi di nuovo il nulla ...
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Ore 9,00: decido di andare via perchè le "pescatine" non sono il mio forte.
Si capisce subito quando la giornata è negativa; aggiungi poi che ha iniziato anche a piovigginare e, nel dubbio che le goccine si trasformassero in pioggia, ho smontato tutto e sono ritornato a casa.
D' altro canto il mio pensiero oggi era al Locone, ma non ci sono andato perchè non me la sentivo di farmi 80 chilometri ed altrettanti al ritorno per trovare le mie postazioni solite invase dai pescatori domenicali, autoctoni ed "alloctoni"; infatti è molto difficile che io vada a pescare di domenica, non volendo correre il rischio di trovarmi accanto presenze sgradite ed inopportune.
Comunque, anche se in situazione da carestia, cappotto non ho fatto ...
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* Testo e foto di Franco Stanzione.

giovedì 24 settembre 2009

La mia opinione su ...

... la sentenza della Corte di Cassazione a favore del non rilascio dei siluri pescati nel Po, come indicato dalle legge regionale dell' Emilia Romagna.
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Il titolo di questo post la dice lunga circa il mio modo di vedere la questione che di seguito verrà sviluppata: io sono infatti nettamente schierato a favore della sentenza della Corte di Cassazione.
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Vediamo cosa è successo, così come lo si apprende da "PiacenzaSera.it", quotidiano online della provincia di Piacenza.
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Si è conclusa recentemente, con la sentenza della corte di cassazione a favore dell'Amministrazione provinciale (difesa dagli avvocati Francesco Burigana e Flavio Antelmi), la vicenda giudiziaria che ha opposto l'Ente di corso Garibaldi al rappresentante del “gruppo siluro Italia”, Yuri Grisendi, sul caso “siluro”. La protesta dei pescatori: oltre trenta foto inviate a Piacenzasera.it
Una vicenda che ha avuto inizio nel 2003, quando Grisendi liberò nelle acque del Po un siluro di circa 100 chili, da lui appena pescato, e venne per questo sanzionato dalla Polizia Provinciale. Motivo: la legge sulla pesca vieta, rigorosamente, il rilascio nei nostri fiumi di specie ittiche che, come il siluro, non sono originarie delle nostre acque (le cosiddette specie alloctone). Grisendi fece ricorso, appellandosi a tutti i possibili livelli di giudizio, ma i giudici gli hanno sempre dato torto: sia nel giudizio di primo grado (in quella circostanza le ragioni della Provincia vennero difese dall’avvocato Giulio Massara), sia in Appello, sia, qualche giorno fa, in Cassazione. Una sentenza, in certo modo, obbligata: non c'era molta possibilità di scelta. La legge è infatti chiara, e non dà spazio ad interpretazioni di altro genere: vieta, assolutamente, l'introduzione di pesci non originari delle nostre acque nei nostri fiumi. Ospiti, come i siluri, che si pongono in competizione con le nostre specie autoctone portandole alle soglie dell'estinzione. E non c’è solo l siluro: ci sono l’Aspio, il Barbo d’oltralpe, la Pseudorasbora, il Rodeo amaro, l’Acerina, l’Abramide, il Cobite di stagno, il Gambero rosso della Luisiana, addirittura i pirana. Tanti nuovi inquilini, emigrati da noi non spontaneamente ma perché ci sono stati portati da qualcuno. “Con la sentenza della Cassazione – rileva l’assessore provinciale alla Cacia e Pesca Filippo Pozzi - si conclude una vicenda che è andata avanti per anni. La sentenza ci dà ragione, ci conforta nel nostro impegno ad impedire il rilascio di specie alloctone nei nostri fiumi. Che è deleterio per i nosri pesci, come è scientificamente provato. Mi auguro che l’esito di questa vicenda serva da deterrente ad altri che volessero ripetere gesti di questo genere, contrari alla legge”.
La sparizione delle specie autoctone ha sicuramente tanti motivi: inquinamento, sbarramenti, sparizione di lanche, canalizzazioni dei corsi d’acqua ecc.. Ma le specie alloctone sono, per i nostri pesci, una minaccia tremenda: pesci tipici delle nostre zone come la Tinca, il Luccio, lo Storione, l’Anguilla (che viene usata come esca per la pesca del Siluro) e persino specie molto comuni fino a pochi anni fa, come Cavedani e Alborelle, sono in drastica diminuzione, proprio a causa degli alloctoni.
L’associazione Catfishing e il gruppo Siluro dicono che la norma che vieta la reimmissione delle specie alloctone è obsoleta e auspicano che si obliteri la distinzione fra specie autoctone e alloctone, per poter immettere nelle nostre acque siluri e altre specie non nostrane.
Ma la norma della legge regionale che regola la materia è tutt’altro che superata, ed è opinione comune fra gli ittiologi che le specie alloctone siano tra le principali cause della sparizione dei pesci nostrani. Questa convinzione è condivisa dalle principali associazioni di pescatori (FIPSAS, ARCI PESCA, ENAL PESCA; UNPEM), che fra l’altro collaborano con l’Amministrazione Provinciale, attraverso apposita convenzione, mettendo a disposizione un centinaio di guardie ittiche volontarie.
La Vigilanza ittica della Polizia provinciale e volontaria ha elevato dall’inizio dell’anno al 6 agosto 127 verbali di infrazione alle norme sulla pesca, per la maggior parte proprio sul Po. Tra le sanzioni più frequenti la pesca senza licenza (31), il mancato versamento regionale (27), uso di attrezzi in numero superiore al consentito (17). Ci sono poi sanzioni per pesca in zone di divieto, uso di attrezzi non consentiti, detenzione di pasture vietate, abbandono di rifiuti. Segnalati anche alcuni sversamenti di liquami, a dimostrazione che la vigilanza non manca, è ben presente!
Relativamente ai fantomatici predoni che pescano di tutto: “Catfishing” e il “gruppo Siluro”, invece di segnalare fatti generici alla stampa, dovrebbero dotarsi, come fanno le maggiori associazioni di pesca, di proprie guardie volontarie, visto che la legge lo consente, per sanzionare direttamente queste persone.
Da oggi c’è una ragione in più per rispettare la legge, ed è che i pescatori che non volessero uccidere i pesci alloctoni hanno la possibilità di portarli in un lago per lo stoccaggio.
Il lago, denominato Mandella, è situato fra Muradolo e Ponte Riglio; i pescatori possono depositare i pesci in una vasca di raccolta situata vicino all’ingresso. Verranno liberati nel lago da operatori dell’Arci pesca che hanno in gestione il bacino, di proprietà del Consorzio Bacini Piacentini di Levante. La Provincia, con questo bacino di stoccaggio, ottempera alle disposizioni della delibera di giunta regionale che prevede la possibilità sia di stoccaggio che di eventuale commercializzazione di questi pesci.
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Al di là della mia posizione e di quelle contrastanti con la mia, c' è il dato inequivocabile che la Regione Emilia Romagna vieta tassativamente di reimmettere i pesci alloctoni pescati nelle acque ricadenti nel proprio territorio.
Così come tante altre Regioni o Province vietano tante altre cose in materia di pesca, in sostanza, l' Emilia Romagna ha legiferato in una certa maniera, e finchè la legge c' è bisogna rispettarla.
Non vedo perchè queste persone che hanno mandato le foto al giornale autodenunciandosi, debbano decidere loro e loro solo quale sia la legge da rispettare e quale no; per me sono dei fuorilegge quelli che reimmettono in acqua gli schifosissimi siluri quando c' è una apposita normativa che lo vieta ... e basta.
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Facciano le loro manifestazioni, i loro scioperi della fame, i loro girotondi attorno ad Isola Serafini ... facciano ciò che vogliono, ma per me, se continuano a rilasciare i siluri in Po o in altre acque, vanno perseguiti e puniti a dovere.
La legge è uguale per tutti, anche per loro.
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Un plauso alla Corte di Cassazione
ed alla Provincia di Piacenza!!!
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CHI RILASCIA IL SILURO PESCATO
DANNEGGIA ANCHE TE:
DIGLI DI SMETTERE.
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* Testo di Franco Stanzione.
* Articolo tratto da "PiacenzaSera.it".
* Foto tratte dal web.

domenica 13 settembre 2009

13 settembre 2009 - Locone all' inglese ... con rumeni

Questa mattina avevo una gran voglia di andare a pescare al lago di San Giuliano, nei pressi di Matera, ma a causa dell' aver dormito poco stanotte, ero assonnato ed ho quindi preferito andare più vicino, al solito Locone e, poichè quest' anno non ho pescato nemmeno una volta all' inglese col galleggiante fisso, ho optato per la sponda di Minervino Murge, in un tratto di acqua bassa.
Appena giunto ho constatato subito che sulla riva opposta, dove di solito vado io a pescare, c' erano delle luci (infatti sono arrivato sul lago che era ancora buio ed ho pensato a gente che faceva carpfishing ... mi sbagliavo ... erano rumeni).
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Giornata particolarmente avara oggi; infatti a due ore dall' inizio, avevo solo un paio di scardole ...
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Sono stato poi circondato da un gregge di pecore, cosa per me alquanto simpatica e gradita (capita spesso quando si pesca in Puglia o in Basilicata).
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Il livello dell' acqua è ancora molto alto rispetto alla stagione; è la prima volta che accade da che vado a pescare in questi posti.
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Bene ho fatto (che intuito!!!) a non andare oggi sulla riva opposta, anche perchè c' era una affollatissima gara di gentaglia le cui urla, portate dal vento, arrivavano fino dove mi trovavo io.
Non so perchè ma, dopo averne fatte centinaia e centinaia di gare, con lusinghieri successi tra l' altro, per il mondo dell' agonismo ora ho addirittura un rigetto ... sarà per la sbruffoneria di certi ragazzotti rampanti con cui ho avuto a che fare in passato su qualche campo di gara ... non so ...
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Come se non bastasse, esattamente nel posto dove avrei pescato oggi, se ci fossi andato, c' era una tendopoli di luridi rumeni, immersi tra buste di plastica (che naturalmente lasceranno sul posto), come si vede dalla foto sottostante.
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D' improvviso iniziano le mangiate; si susseguono carassi, un paio di carpette e tante scardole di buona dimensione.
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In una oretta mi sono salvato dal quasi cappotto, mettendo nella nassa ventinove pesci per un totale di quasi 4 chili; non male, viste le premesse.
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Ad una certa distanza da me c' era un altro rumeno che mi ha chiesto di non rilasciare il pescato ma di regalarglielo; con un cenno di disgusto ho svuotato il retino pieno di pesci in acqua.
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Stramaledetti rumeni, zingaracci che fanno i loro bivacchi notturni sul lago, accendendo falò, ubriacandosi con la birra e lasciando i loro rifiuti a cielo aperto, come in questa foto.
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Rassegnamoci: tra un po' noi italiani chiederemo il permesso a questa gentaglia per poter accedere alle rive dei nostri corsi d' acqua.
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* Testo e foto di Franco Stanzione.

giovedì 10 settembre 2009

Il torrente Sciaura a Grumento Nova (PZ) negli scatti di Piero Lucich

Domenica scorsa ero tutto intento a pescare a trote nel torrente Sciaura, sotto Grumento Nova, quando mi sento inaspettatamente chiamare alle spalle.
Era il mio carissimo amico Piero Lucich, tarantino di origine ma attualmente abitante a Moliterno, nella mia amata Basilicata, nonchè grandissimo pescatore di trote.
Stava realizzando un servizio fotografico sul torrente Sciaura e, visto che c' era, mi ha anche scattato alcune foto senza che me ne accorgessi.
Propongo ai lettori di questo blog il seguente reportage fotografico che documenta tutta la selvaggia bellezza di uno dei miei corsi d' acqua preferiti.
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* Testo di Franco Stanzione.
* Foto di Piero Lucich (http://www.imieipreferiti.com).