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Franco Stanzione

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- - - - - - - - - - - - - - -- - - - - - - - - INTERVISTA CON L' ASSASSINO

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - a cura di Elisabetta Pansini


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venerdì 21 giugno 2013

21 giugno 2013 - Legering "ristretto" al Locone

Era da appena dopo Pasqua che non pescavo sul Locone perchè il livello dell'acqua è ancora tale da coprire tutte le postazioni accessibili. Troppo tempo quindi e la nostalgia di quel lago era forte al punto che decido in ogni caso di tentare la sorte, ma non all'inglese, bensì a legering.
Sveglia un po' prima del solito alle 3.30, e confesso che stamattina non avevo molta voglia di abbandonare il letto quando ho sentito la suoneria del cellulare programmata a quell'ora.
Ma non ci si può arrendere così, per cui alle 5,20 ero già in pesca sul lago.
Per dire ... perchè ancora una volta l'unico posto accessibile era sulla stradina che finisce in acqua dalla sponda di Minervino Murge ... si trattava di pescare in uno stretto corridoio, con una sola canna e col rischio che le grosse carpe potessero andare ad infrascarsi nella vegetazione ripariale, sui due lati.
.

Subito l'abboccata di un grosso carassio e poi di un paio di grosse carpe che però, secondo previsione, come un treno sono andate di corsa ad infrattarsi tra la vegetazione ... lascio immaginare le conseguenziali bestemmie all'indirizzo di tutta la genealogia femminile di quelle carpe ...


Decido quindi di allestire un'altra postazione nell'ansa laterale ...


... dove abbocca al primo lancio una carpetta, ma le condizioni del fondo erano così proibitive, che c'era il rischio di perdere un pasturatore ad ogni lancio, per cui ho desistito e ripreso a pescare solo con una canna.


Mangiava di tutto questa mattina ... carpe ...


 ... grosse scardole ...


... e ancora tante carpe che però tre volte su quattro finivano tra i rami, facendomi rifare la "montatura".


Questa storia mi ha talmente seccato che alle ore 9.30 ho smesso di pescare ed ho cambiato tecnica.
Davanti a me c'era un tappeto di alborelle, in un palmo d'acqua, per cui ne ho pescate alcune ed ho provato a persici con il vivo.


Un persicotto, sgangiatosi quando era già tra le mie mani e ritornato in acqua, è stato l'unica preda con questa tecnica, ma intanto il caldo si era fatto così opprimente (il termometro dell'auto segnava 38 gradi) che mi sono riavviato verso casa quando non erano nemmeno le 10.00.


Posso dire comunque che, nonostante la difficoltà, ho colpito ancora?

* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.