Come nei piani del giorno precedente, esco dalla Locanda di Santo Martino alle ore 4.45 per andare a pescare su un tratto di fiume Agri che si trova sulla via del ritorno a Molfetta, esattamente al ponte di Caprarico (vedi report del 19 ottobre 2012).
Il transito lungo il lago del Pertusillo all'alba, con la nebbia, è qualcosa di indicibilmente meraviglioso.
Altrettanto affascinante è vedere a quell'ora le Murge di Sant'Oronzo.
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Giungo sul posto verso le ore 5.30 e ormai è giorno; pescherò nuovamente a spinning.
Posto favoloso ... ma pesci niente. Non so dare una spiegazione ... perchè?
Non posso tornare a casa senza aver preso un pesce da ieri ... mi dirigo allora sul fiume Sinni, tra Valsinni e Colobraro, dove spero che vada meglio.
Il Sinni si presenta più bello che mai, anche se molto eutrofizzato.
Dopo qualche lancio una sorpresa inattesa: una trota, sicuramente superstite del ripopolamento invernale a scopo agonistico, una fario dal colore quasi bronzeo.
Inizia quindi la serie dei cavedani ...
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... ma ciò che è più gratificante è la splendida natura circostante.
Comunque, tra una contemplazione del paesaggio e l'altra, i pesci li ho presi ...
. ... anche se qualcuno veramente di misura "extra small".
Al termine della pescata ho fatto una puntata alla diga di Senise, constatando che anche questa, come tutti gli altri invasi appulo lucani, è al massimo livello.
Al ritorno a casa, sulla "Sinnica", al bivio per Tursi, ho visto il maledetto autovelox che mi ha fotografato mentre andavo a 150 chilometri orari, l'ultima volta che sono passato da lì senza accorgermi della sua presenza e che mi è costato 580 euro prima e 290 euro poi, per evitare la sottrazione di sei punti e il ritiro della patente per tre mesi.
* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.