Ormai la "Tenkara" mi ha contagiato al punto che questa mattina ho portato a pesca la sola "Sato" (in genere a pesca porto diverse attrezzature per poter usare all'occorrenza più di una tecnica).
Oggi ho voluto infatti concentrarmi solo sulla "Tenkara" e basta.
Sveglia ancora prima del solito: ore 3.30.
Arrivo sul fiume Sinni in località Valsinni alle ore 5.30: 180 chilometri percorsi in un'ora e venti minuti ... alla faccia dell'autovelox che sta lì vicino e che due anni fa mi è costato novecento euro ...
Il livello del Sinni era al minimo e c'era anche molta eutrofizzazione ...
... però di pesce ce n'era in abbondanza, tanto è vero che da subito, un lancio sì ed uno no, hanno cominciato ad abboccare tanti, ma davvero tanti, cavedanelli.
Verso le ore 9.00 poichè la pesca cominciava a diventare monotona ho deciso di fare una pausa.
Il Sinni è un bel fiume; peccato che dalla diga di Montecotugno a valle sia ridotto ad un rigagnolo.
Anche oggi ho pescato con una "kebari" simile ad una "red tag" da mosca classica.
Mi è venuta voglia intanto di fare una "visita" anche al Basento ... voglia che mi son subito tolta; infatti dopo una quarantina di minuti ero sul fiume Basento, esattamente sotto Ferrandina, distante circa 45 chilometri dal posto in cui avevo pescato sul Sinni, ma in compenso sulla via del ritorno a casa.
Anche qui cavedanelli (un pochino più grossi) in quantità e poca acqua.
Anche una scardola ...
A mezzogiorno sono ritornato alla macchina, che ho trovato circondata da mucche, pecore e pastori.
Chiaramente, seppur numerosissime, le catture sono state tutte piccole perchè questa era la situazione che prospettavano questi due fiumi ridotti allo stremo; nondimeno è il valore della pescata, perchè tutte le catture sono state fatte con la mosca ... quanti su cento sono i pescatori che sanno usare questa tecnica, soprattutto dalle mie parti?
* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.