PESCA VERA E NON DI PLASTICA
Ripropongo un post pubblicato il 29 novembre 2008, esattamente tre anni fa, per ricordare un punto di riferimento della mia carriera di pescatore: il grande Mario Albertarelli.
Ripropongo un post pubblicato il 29 novembre 2008, esattamente tre anni fa, per ricordare un punto di riferimento della mia carriera di pescatore: il grande Mario Albertarelli.
Pur avendo iniziato a pescare fin dall' ormai lontano 1969, ho fatto la mia prima licenza di pesca solo nel 1977, principalmente a causa della scarsità di acque interne nella mia regione, la Puglia, che comportava una quasi nulla conoscenza in giro su come e dove si potesse richiedere tale permesso.
Quando a quell' epoca iniziai le mie prime esperienze in acqua dolce, non esistevano nemmeno, dalle mie parti, libri che parlassero di questo argomento, per cui posso dire che veramente io ho imparato quelle tecniche da solo e senza l' aiuto di nessuno, basandomi solo sull' esperienza che avevo come pescatore di mare.
Mai, durante le mie prime battute di pesca sul fiume Ofanto, ho incontrato un pescatore a cui poter chiedere qualche informazione.
L' unico mio maestro, anche se in maniera quasi virtuale, è stato Mario Albertarelli.
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.Ma chi è Mario Albertarelli ... meglio ancora ... chi è stato Mario Albertarelli?
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Riporto un riassunto della sua biografia, tratto dal sito
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Mario Albertarelli, giornalista e scrittore di cose di pesca, ha raccontato il mondo dei pesci e delle acque con la passione del pescatore e la capacità non comune del grande cronista. Alcune pagine della sua attività letteraria, sono pura poesia dell’acqua e di un modo di frequentare laghi, fiumi e torrenti così lontano da quello moderno.
Mario Albertarelli è nato a Torino, sulle rive del Po, il 13 settembre del 1933. Se n’è andato il 20 giugno del 1997. La sua vita si è sempre divisa fra Torino, la romagnola Cesena e la Valle d’Aosta, fino a quando negli anni Sessanta si è trasferito a Milano.Cominciò a pescare giovanissimo insieme ad una “banda” di simpatici frequentatori di osterie capeggiata da un suo zio che per primo gli insegnò a maneggiare una canna. A vent’anni si dedicò alla sua seconda vocazione: il giornalismo. Fu dapprima cronista di nera e poi inviato di per alcuni grandi quotidiani nazionali. In seguito, le sue passioni per le scienze naturali, conseguenze dirette dell’amore per la vita nei boschi, nei campi e sui monti, lo spinse verso i periodici dove poteva meglio condurre grandi inchieste sul dissesto ambientale che egli stesso illustrava coltivando così un’altra grande passione, quella per la fotografia. L’ultimo periodico per il quale ha lavorato è stato Natura Oggi.
Mario Albertarelli è nato a Torino, sulle rive del Po, il 13 settembre del 1933. Se n’è andato il 20 giugno del 1997. La sua vita si è sempre divisa fra Torino, la romagnola Cesena e la Valle d’Aosta, fino a quando negli anni Sessanta si è trasferito a Milano.Cominciò a pescare giovanissimo insieme ad una “banda” di simpatici frequentatori di osterie capeggiata da un suo zio che per primo gli insegnò a maneggiare una canna. A vent’anni si dedicò alla sua seconda vocazione: il giornalismo. Fu dapprima cronista di nera e poi inviato di per alcuni grandi quotidiani nazionali. In seguito, le sue passioni per le scienze naturali, conseguenze dirette dell’amore per la vita nei boschi, nei campi e sui monti, lo spinse verso i periodici dove poteva meglio condurre grandi inchieste sul dissesto ambientale che egli stesso illustrava coltivando così un’altra grande passione, quella per la fotografia. L’ultimo periodico per il quale ha lavorato è stato Natura Oggi.
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Come ho conosciuto Mario Albertarelli?
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Avevo circa 23 anni e frequentavo quotidianamente la libreria di un mio carissimo amico, quando una sera venni attratto da un libro che era in vetrina; entro e chiedo che ci facesse quel libro lì.
Il mio amico mi rispose che era stato a Bari a ritirare dei libri da un deposito e, avendo visto tra gli altri quel libro, pensò di prenderlo, sicuro che mi avrebbe interessato.
Lui sapeva già della mia grande passione per la pesca.
Il libro in questione si chiamava "L' amo e la lenza", di un certo Mario Albertarelli; lo acquistai subito, perchè era da anni che cercavo un libro su questo argomento.
Senza portarla troppo alla lunga: quel libro ha segnato tutto il mio modo di essere pescatore e di intendere la pesca.
Non riesco a dire qui quale sia l' affetto e la stima che ho per Mario Albertarelli; la riconoscenza che ho verso un uomo i cui scritti mi sono valsi più dell' insegnamento di tanti maestri di pesca veri con i quali avrei potuto andare a pescare per tanti anni.
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Riporto di seguito la bibliografia di Mario Albertarelli, per quanto concerne i libri da lui scritti in mio possesso: li custodirò gelosamente fino all' ultimo giorno della mia vita, insieme alle cose più care.
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L' AMO E LA LENZA
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Edito da Mondadori, per la serie degli Oscar, nel maggio 1976.
Il libro inizia con una premessa dell' Autore, della quale cito solo i primi tre righi: "Questo non è un manuale di pesca. Non è neppure un romanzo. E' soltanto il ricordo di una vita trascorsa su fiumi, laghi e torrenti nella continua ricerca di un' intima felicità".
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A PESCA COL PROFESSORE
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Edito da Mondadori nell' ottobre 1977.
Scritto con la collaborazione del prof. Ettore Grimaldi, ricercatore presso l' Istituto Italiano di Idrobiologia.
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LA PESCA NEL FIUME,
NEL TORRENTE, NEL LAGO
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Edito da De Vecchi Editore nell' ottobre 1979.
Un manuale di pesca, diverso dai soliti, alla maniera proprio di Mario Albertarelli.
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GUIDA ALLA PESCA IN ACQUA DOLCE
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Edito da Mondadori nell' aprile 1980.
E' praticamente una riedizione, con veste tipografica e titolo cambiati del primo best seller di Mario Albertarelli "A pesca coi campioni", edito per la prima volta nel 1971.
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STORIE DI PESCA
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Edito da Mondadori nell' aprile 1980.
"Uno scorrere o ristagnare di acque, un guizzare di pesci, incontri con vecchi bracconieri, soste nelle povere osterie lungo gli argini della Padania, alcune giornate frizzanti su un torrente oltre i duemila metri: sono esperienze che danno aria, luce e felicità a queste Storie di pesca".
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A PESCA COI CAMPIONI
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Edito da Mondadori nel settembre 1984.
Si tratta della quarta edizione del 1971, questa volta con una veste tipografica più importante e con il titolo originale.
Parla di sette pescatori con sette diverse tecniche; gente semplice, di tutto rispetto, soprattutto molto umile e molto diversa dai rampanti ed improvvisati "maestri di pesca" di cui pullula oggi il web.
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Nel 1994, a cura della casa editrice Il Mio Castello Pesca, come inserti della rivista "Il pescatore d' acqua dolce", sono state fatte le ristampe di "A pesca col professore" e di "A pesca coi campioni".
Nel 1994, a cura della casa editrice Il Mio Castello Pesca, come inserti della rivista "Il pescatore d' acqua dolce", sono state fatte le ristampe di "A pesca col professore" e di "A pesca coi campioni".
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Queste dunque sono state le letture sulla pesca che hanno accompagnato la mia formazione di pescatore, non solo di acque interne.
Il mio modo di concepire la pesca è quello di Mario Albertarelli.
Non una competizione con gli altri, non una esibizione tesa a farsi migliore sugli altri, ma semplice poesia da vivere intimamente a contatto con la Natura e, oso dire, con Dio.
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GRAZIE MARIO !!!
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* Testo e foto di Franco Stanzione.