Il mio venerdì consacrato alla pesca questa settimana è stato "violato" dalla necessità di dover accompagnare i due figli a scuola alle 8,00; pertanto niente levataccia.
Ciò non mi ha però impedito di fare una puntatina in orari inconsuetamente non "antelucani" sul lungomare di levante di Giovinazzo, per una pescatina a fondo, a quei pesci di scoglio che dalle mie parti si chiamano "pesci da zuppa" o meglio ancora "da ciambotto".
Per il motivo che dirò dopo, voglio anticipare che mia moglie l' ho lasciata a letto con l' influenza.
Alle 9,00 ho iniziato a pescare con due canne da fondo, ma praticamente pescavo solo con una, visto che le mangiate arrivavano appena l' esca raggiungeva il fondo.
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Ed infatti i pesci "da ciambotto" non sono mancati.
Primo pesce ... una donzella (nel meridione chiamata "cazzo di re").
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Alcune doppiette, di cui una mista (una donzella ed uno sciarrano, chiamato "perchia" in molfettese).
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Poi anche un tordo ("cazzarola" in dialetto).
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Erano le 10,30 circa quando la mia quiete è stata interrotta dallo squillo del cellulare ... maledetto cellulare, che ho deciso di tenere sempre spento, da ora in poi.
Era mia moglie che mi diceva di andare a prendere il certificato dal medico, che stava per chiudere l' ambulatorio ... grrrrrrrrrrrr ...
Era mia moglie che mi diceva di andare a prendere il certificato dal medico, che stava per chiudere l' ambulatorio ... grrrrrrrrrrrr ...
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Si stava benissimo a pescare ... ho dovuto troncare tutto ciò che stavo facendo ...
Ecco comunque il fondo del secchio con quello che ho pescato in novanta minuti di pesca, di cui la metà impegnati a fare fotografie ... non male direi ...
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