Per tutta una serie di circostanze, dalla prima domenica di febbraio (apertura della pesca alla trota in Basilicata) ad oggi, non mi era stato ancora possibile andare in Val d'Agri.
Ho colto l'occasione di questo week end per poter finalmente ritornare a pescare in quella zona che per me rappresenta una specie di Paradiso, per la bellezza dei luoghi, per il mangiare genuino e per i ricordi di tanti anni quanti sono quelli da quando ci sono andato la prima volta (luglio 1983).
Il castello di Moliterno e sullo sfondo il monte Sirino
Ci sono andato per tre giorni con mio figlio.
Purtroppo, vuoi perchè il periodo non è ancora tra i migliori, vuoi per il lento ed inesorabile impoverimento delle acque da trota, dovuto a tanti fattori (in primis la inerzia ed incompetenza di chi regge le sorti della Basilicata), le catture questa volta sono state davvero scarse.
In altra occasione mi riprometto di parlare dei danni alle acque ed alla economia della zona indotti dalla istituzione dell'inutilissimo "Parco della Val d'Agri ed Alto Lagonegrese" che serve solo per dare soldi pubblici a qualche parassita a cui la Regione deve assicurare lo stipendio.
In compenso ho potuto godere dello stare in mezzo ad una natura stupenda, come può vedersi da queste foto, e dei semplici ma prelibati "menù" proposti da Teresa, alla Locanda di Santo Martino di Moliterno.
Fiume Maglia a Sarconi
Fiume Agri a Grumento Nova
Torrente Sciaura a Grumento Nova
Testo e foto a cura di Franco Stanzione.