La meta prevista questa mattina per una pescata a spinning avrebbe dovuto essere il fiume Basento che, ad una prima occhiata sotto la stazione ferroviaria di Ferrandina, si è subito mostrato in piena e con acque grigiastre, praticamente impescabili ... eppure non ha piovuto in questi giorni ...
La voglia di pescare era però tanta e, siccome sono pazzo, ai 100 chilometri fatti fino a lì, ne ho aggiunti altri 90 per andare sul fiume Sinni, dove ero sicuro che l'acqua sarebbe stata limpida.
Molti cavedanelli (quelli fotografati sono solo alcuni) ma nessuno di taglia superiore; per me l'importante è comunque sapere che nel fiume c'è vita ... che si peschi o no, sono già appagato dal godere, in piena solitudine, di una natura bellissima e selvaggia.
Anche una scardoletta ha abboccato al cucchiaino.
Al di là del pescato quindi, il Sinni è veramente strapieno di avannotti che sono dappertutto, anche tra i piedi del pescatore quando questi è in acqua con gli stivali.
Il Sinni è bellissimo e andrebbe più valorizzato, ma purtroppo in Basilicata (devo dirlo) c'è scarsa attenzione da parte delle autorità verso le bellezze naturali, che sono il vero tesoro di quella regione.
Dimenticavo di dire che il tratto in cui ho pescato è quello tra Valsinni ...
... e Colobraro, il famoso paese che i lucani hanno paura di nominare.
* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.