- - - - - L'invidia del cretino per l'uomo brillante trova sempre qualche consolazione nell'idea che l'uomo brillante farà una brutta fine. (Max Beerbohm, 1911)

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Franco Stanzione

Se vuoi conoscere la mia opinione sulla pesca, leggi la

- - - - - - - - - - - - - - -- - - - - - - - - INTERVISTA CON L' ASSASSINO

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - a cura di Elisabetta Pansini


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venerdì 26 febbraio 2016

26 febbraio 2016 - Post apertura sui fiumi Maglia ed Agri

Ancora una volta una "toccata e fuga" in Val d'Agri per una pescata a trote, questa volta sui fiumi Maglia a Sarconi e Agri sotto Grumento Nova ... diciannove giorni dopo l'apertura.
Purtroppo (si fa per dire) questa sera dovrò partecipare, come ogni anno, ad una cena con i miei vecchi amici di Liceo e di conseguenza non avrei potuto passare tutta la giornata a pesca nella mia amata Basilicata, altrimenti non avrei resistito (non ho più vent'anni, quando pescavo per la giornata intera e la sera uscivo con la mia fidanzata). 
Sveglia quindi alle ore 3.30 e partenza alle 4.15 ... ma appena giunto a Terlizzi e fino oltre Caprarico, sulla fondovalle dell'Agri, una pioggia torrenziale ha annacquato ogni mia velleità di trascorrere qualche ora come stavo desiderando da due settimane, cioè dall'ultima volta che sono stato a pescare quelle zone. Ovviamente l'umore è andato a finire sotto i piedi. Diciamolo pure ... è stato davvero stressante guidare di notte per 190 chilometri, al buio e sotto la pioggia battente.


Fortunatamente, giunto sulle rive del Pertusillo, il tempo si è messo improvvisamente sul "bello", mostrando il panorama del lago ed il prospetto di Spinoso in tutta la loro bellezza. Eramo le ore 6.30.


Rincuorato, ho fatto colazione presso il solito bar Peter Pan di Sarconi, prima di scendere sul Maglia, proprio sotto l'abitato di quella bellissima cittadina.


Il Maglia era, come al solito, bellissimo, ma a causa della pioggia notturna in piena e con acqua torbida.


Mi sono quindi spostato sull'Agri dove l'acqua era velata, ma si poteva pescare.


Della serie "l'assassino ritorna sempre sul luogo del delitto", nella stessa buca di due settimane prima ho pescato un'altra bella trota di circa 700 grammi ... stesso luogo, stesso peso.



Alle ore 10.30 ho dovuto "staccare" per tornare a casa.
Certamente se si pesca qualche trota non è che sia una "brutta cosa", ma a me ciò che importa maggiormente è trovarmi a contatto con la natura, estremamente solo con me stesso e soprattutto in Basilicata.
Alla fine della pescata ho portato nel cestino solo una trota, ma quello che mi è dispiaciuto maggiormente è stato, questa volta, il non essere andato a mangiare alla Locanda di Santo Martino, degustando l'ottima cucina di Teresa e attingendo alle "perle di saggezza" profuse a piene mani da Mimmo.
Sulla via del ritorno non ho potuto fare a meno di fotografare nuovamente il Pertusillo ...


... e l'affascinante desolazione di Craco, la città fantasma "dove l'unico alito di vita è quello del vento".


* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.

venerdì 12 febbraio 2016

12 febbraio 2016 - La mia apertura della pesca alla trota in Basilicata

Domenica scorsa, 7 febbraio, si è aperta ufficialmente la pesca alla trota in Basilicata; è sempre un appuntamento da me molto atteso, ma purtroppo quest'anno ho dovuto rinunciarvi, in quanto ero di turno in farmacia proprio quel giorno.
Pertanto oggi, primo giorno utile per poter andare a fare la mia apertura, non ho voluto venir meno a quello che è diventato un rituale annuale, e sono quindi andato (con una "toccata e fuga" di appena poche ore) a pescare come al solito in Val d'Agri.
Sveglia alle ore 03.40 e alle 6.30 ero già sul fiume Agri (230 chilometri da casa) ...


Il fiume stava benissimo e, dopo appena un quarto d'ora di pesca, ho avuto la prima abboccata: una bella trota fario di circa 700 grammi.


Dopo un po' sono andato più a monte ...


... ma non ho avuto altre abboccate.


In compenso stare immersi in quella selvaggia solitudine dell'Agri era già gratificante.


Ho provato quindi a cambiare zona, ma appena ho messo in moto la macchina è iniziato a piovere, vanificando la mia fatica nel percorrere 460 chilometri, tra andata e ritorno, in una mattinata: alle ore 13.30 ero infatti già a tavola, a casa mia.

* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.