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Chi leggerà del mio modo di intendere la Pesca, di come la pratico o anche delle mie "follie", se condividerà ed avrà il piacere di ritornare a farmi visita mi onorerà; chi non condividerà ed avrà obiezioni nel merito e deciderà di non rivedere mai più il mio blog ... mi farà un piacere.

Franco Stanzione

Se vuoi conoscere la mia opinione sulla pesca, leggi la

- - - - - - - - - - - - - - -- - - - - - - - - INTERVISTA CON L' ASSASSINO

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - a cura di Elisabetta Pansini


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giovedì 27 gennaio 2011

Fiere di pesca? ... no grazie!

La mia opinione su ...

LE FIERE DI PESCA
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A distanza di due anni, ripubblico una mia considerazione su quelle che ritengo una inutile e vuota occasione di incontro tra gente che della vera pesca sportiva ha capito molto poco.
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I primi mesi di ogni anno, prima che inizi la stagione della pesca ufficiale, quella vera praticata in solitudine dalla stragrande maggioranza dei pescatori comuni su fiumi, laghi, torrenti e spiagge d' Italia, sono ormai consacrati ad alcuni rituali che definisco semplicemente ... banali e mirati solo a spillare soldi a chi potrebbe benissimo praticare questo sport col minimo investimento.
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Sto parlando naturalmente delle Fiere di Pesca.
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Il fatto che si svolgano nella stagione fredda inducono folle gioiose e gaudenti di cosiddetti "pescatori di plastica"
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ad andare a trascorrere, in realtà, un giorno diverso in uno di quei padiglioni puzzolenti di boiles da carpisti ed aromi vari che impestano l' aria dovunque si vada.
Il vero pescatore invece, anche se in inverno e col freddo, non rinuncia ad una domenica di pesca, per andare a virtualizzare in questi posti la sua passione.
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Diciamo pure che il frequentatore tipo di uno di questi meetings è quasi sempre uno di quegli esaltati che aderiscono ai vari Clubs di Pesca Specifica che ormai hanno invaso il web, allo scopo principale di vedere materializzate dal vero certe facce viste solo attraverso il monitor di un computer.
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Mi risulta che molti si sobbarcano a viaggi di centinaia di chilometri solo per incontrare alcuni "volti" che, per un effetto di distorsione di immagine dovuta al monitor, vedendoli con il pc sembrano quasi dei "bambolotti".
Ci vanno con tutta probabilità proprio per verificare questo o addirittura se certi personaggi esistono davvero.
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Io ho visto in vita mia, ma per caso e per un mio personale motivo, una di queste fiere e mi sono reso conto che il mondo della pesca sportiva non alberga in quei luoghi.
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Infatti se lo sport della pesca è fatto di solitudine, di riflessione, di rapporto a tu per tu con l' acqua ed i pesci, in quegli ambienti vedi solo esaltati che parlano entusiasticamente esclusivamente dei materiali e non del fine ultimo cui essi sono destinati ... o dovrebbero.
Ci sono possibilità di apprendere qualcosa di utile per il proprio personale esercizio della pesca sportiva?
No ... affatto ... in agguato ci sono persone preposte ad accalappiare i più gonzi per indurli, con i loro consigli, ad acquistare questo o quello ... che poi non gli servirà mai.
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Tra gli stands infatti, si aggirano con fare da bravi papà sempre disponibili a consigliare i figli, alcuni guru della pesca di plastica italica, pronti a fidelizzare le loro vittime con una pacca sulla spalla o regalandogli un cappellino sponsorizzato ... che pena.
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Poi ci sono quelli che, spacciandosi per esperti in questa o quell' altra disciplina di pesca, gratificano quanti li hanno visti sino ad allora solo sulle riviste di pesca, con battute o inutili quanto scontati consigli tecnici.
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Vi sono poi stands in cui si cerca di accalappiare i più beccaccioni ad andare a pescare all' estero, come se in Italia non ci fossero più altri posti in cui pescare.
Io personalmente non mi sono mai sognato di andare a pescare fuori d' Italia.
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In alcune di queste Fiere di Pesca vi sono stands di motori e accessori per la nautica, strettamente collegati con il settore della nautica specializzata.
Poi c'è l'equipaggiamento: tutto lo scibile possibile con la presenza delle migliori marche nazionali e internazionali.
Insomma tutti articoli che al cosiddetto pescatore comune e a quello della domenica non interessano.
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Infine ci può anche essere il virtual, e questo settore non sfugge alle possibilità messe a disposizione degli appassionati dall'evoluzione informatica: dai siti alle web tv, dai simulatori tridimensionali ai semplici giochi video.
Ovviamente anche queste cose sono in netto contrasto con quella che è la pesca vera, fatta di mani congelate e volti cotti dal sole.
Sono in genere immancabilmente presenti le riviste italiane di pesca sportiva, responsabili più di altri della involuzione mentale dei pescatori che ormai, quando vanno a pesca, anzichè rilassarsi, sembra quasi che debbano andare a lavorare, trasportando quintali di roba al seguito, acquistata naturalmente grazie alle chimere vendute dagli imbonitori della pesca di plastica.
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Ed è pertanto in virtù di tutte le mie considerazioni fin qui espresse, che io dico a me stesso e a chi mi leggerà attraverso questo blog:
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* Testo di Franco Stanzione
* Foto tratte dal web.

sabato 22 gennaio 2011

Il Forum "Il Bar dello Sport" è ritornato online su ForumFree

Dopo un lungo periodo di letargo su un altro circuito, il Forum Il Bar dello Sport, collegato a questo Blog, riprende la sua attività su ForumFree..
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Ovviamente nulla è mutato, rispetto al passato, per quanto riguarda il modo di portare avanti certe "idee" su quella che io ritengo la vera pesca sportiva e sul modo di combattere contro chi vuole trasformare un hobby per gente semplice in una occasione esclusivamente di business per qualche furbastro che aleggia nel web.
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* Testo e foto a cura di Franco Stanzione.

domenica 9 gennaio 2011

La mia opinione su ...

Il censimento dei pescatori in mare
... ovvero l' ultimo "flop" che potrebbe avvantaggiare la F.I.P.S.A.S.

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Durante le festività natalizie appena trascorse, alcuni miei soci del Pesca Club Molfetta mi avevano detto di aver sentito in giro che da ora in poi, per poter pescare in mare, bisognerà fare una comunicazione gratuita alla Capitaneria di Porto.
Lì per lì ho pensato ad una delle tante "bufale" che circolano negli ambienti dei pescatori sportivi ma, avendo per curiosità approfondito l' argomento, ho scoperto che quella che ritenevo una "menata" natalizia corrisponde a verità.
Infatti è stato varato un Decreto Ministeriale delle Politiche Agricole in base al quale chiunque, adulto o bambino, che voglia pescare in mare con la canna e/o con la fiocina, deve obbligatoriamente registrarsi, anche se va a mare una sola volta o una volta ogni tanto.
Riporto quanto riportato da un quotidiano online:
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Non si tratta di una vera e propria autorizzazione. Almeno per il momento. Ma di una comunicazione obbligatoria. Di sicuro, però, significherà un passaggio burocratico in più, anche soltanto per una giornata trascorsa in barca con la canna in mano. Si tratta della comunicazione che il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ha previsto nell’ambito del decreto dello scorso 6 dicembre. Una decisione che sta facendo discutere molto. Con questo decreto l’Italia si adegua alle normative europee sul monitoraggio del prelievo di pesce dai nostri mari. Un primo step verso, probabilmente, norme più dettagliate, finalizzato a capire l’ impatto della pesca sportiva sulla popolazione ittica.
Il ministero vuole “contare” i pescatori sportivi e ricreativi. E per farlo chiede a tutti di registrarsi, pena l’impossibilità di pescare e l’obbligo di adeguarsi (in caso di controlli che certifichino la mancata comunicazione) entro 10 giorni. Rispetto al regime sanzionatorio, in caso di inadempienze, il decreto ministeriale è poco chiaro. La linea che sarà adottata da chi effettuerà i controlli, cioè le Capitanerie di Porto, è quella di non elevare multe in attesa che la norma venga chiarita o che vengano adottati ulteriori provvedimenti da parte del governo. È chiaro però che la strada intrapresa sembra andare verso la predisposizione di regole simili a quelle già in vigore per chi va a caccia o chi raccoglie funghi. Dunque non è escluso che spuntino le sanzioni e la comunicazione si trasformi in un’autorizzazione vera e propria, magari a pagamento. Per il momento limitiamoci a quanto prevede il decreto di dicembre.
I tempi. Per mettersi in regola c’è tempo fino a marzo, quando il decreto entrerà ufficialmente in vigore. La comunicazione sarà valida per 3 anni.
Chi deve farla. Tutti i pescatori sportivi devono riempire i moduli della comunicazione (che si può trasmettere via Internet al ministero o di persona agli uffici delle Capitanerie), anche chi pratica questa attività sporadicamente (fosse pure una volta all’anno).
Non ci sono limiti di età. Anche i bambini devono esserne in possesso. La comunicazione è individuale e dovrà essere portata con sé da ciascun pescatore. Per fare un esempio se un amico ci invita a uscire in barca per pescare dobbiamo esserne in possesso anche se fosse la prima volta che prendiamo una canna in mano.
Cosa comunicare. La comunicazione riguarda ogni tipo di attività di pesca: da riva, subacquea, con la barca. E ogni tecnica consentita: lenza, canna, natelli, nassa, fucile e così via. Dovrà essere vidimata dalla Capitaneria o accompagnata dalla ricevuta del ministero (se la comunicazione è fratta tramite Internet). Il documento indica le generalità della persona, l’area (cioè la Regione) dove si è soliti pescare, il tipo di pesca praticata, l’indicazione (per i proprietari di imbarcazioni) dell’unità da diporto utilizzata e l’eventuale iscrizione ad associazioni di pescatori.
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Ed è proprio quest' ultima parte (associazioni di pescatori) che mi ha fatto venire il sospetto che dietro questa iniziativa possa esserci l' opera occulta della solita F.I.P.S.A.S. che una ne pensa e cento ne fa ... infatti andando in giro sempre per il web ho appreso, su spazi ad essa asserviti, che i vertici della Federazione hanno visto con favore tale iniziativa.
Ovviamente questo significa che se questa specie di censimento non porterà all' obbligo della licenza di pesca in mare, la F.I.P.S.A.S. quanto meno nutrirebbe la speranza che per poter esercitare la pesca in acque salate potrebbe occorrere la iscrizione ad una associazione di pesca sportiva ... ma guarda un po'!!!
Il mio pensiero al riguardo lo ho già espresso varie volte: la F.I.P.S.A.S. persegue solo lo scopo di mantenere in piedi se stessa ed un eventuale obbligo di essere iscritti ad una Associazione per poter esercitare la pesca in mare non farebbe altro che portare altra liquidità nelle sue casse.
Ciò potrebbe essere un vantaggio per i pescatori ... i soldi dei pescatori gestiti dagli stessi pescatori ... ma cosa ha fatto sino ad ora la F.I.P.S.A.S. per i pescatori?
La risposta? ... NULLA ... ormai la F.I.P.S.A.S. serve solo per l' agonismo e basta.
... Ma l' agonismo non è la pesca per il 90% dei pescatori italiani.
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Ad ogni buon conto, per chi voglia saperne di più, fornisco:
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... e che non si avveri mai quanto da me sospettato!
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Chi vuole può esprimere la sua opinione al riguardo nello spazio riservato alle News dal blog "Una vita per la pesca" sul FORUM Il Bar dello Sport.
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* Testo e foto (1985) a cura di Franco Stanzione.